Ristrettezze economiche e organizzazione interna al centro del dibattito della Consulta provinciale delle associazioni che si è riunita ieri in assemblea.
Ristrettezze economiche e organizzazione interna, di questo si è parlato ieri pomeriggio all'assemblea della Consulta provinciale delle associazioni che si è riunita presso la Sala Consiliare della Provincia di Rieti (via Salaria 3, Rieti).
Non ancora soddisfacente la partecipazione: le associazioni convocate infatti erano 90, ma i presenti non hanno purtroppo raggiunto la metà degli iscritti.
I TAGLI AI CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONI
All'assemblea ha partecipato anche l'Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Rieti Luigi Taddei che ha aperto il suo intervento annunciando un taglio al bilancio provinciale del 3,8% pari a 3,9 milioni di euro. Taddei ha annunciato anche che in campo sociale la spesa provinciale per le contribuzioni alle associazioni subirà un taglio dell'80%. Se il taglio riguarda tutti gli Enti, per la Provincia di Rieti significherà porre fine a progetti sostanziosi sia in termine di servizi che di personale impiegato. Per cercare di reperire fondi che colmino la lacuna creatasi, oggi i 5 Assessori provinciali del Lazio alle Politiche sociali incontreranno l'Assessore regionale alle Politiche sociali e Famiglia Aldo Forte.
I MEDIATORI CULTURALI DELLA PROVINCIA DI RIETI
Per fare un esempio dei servizi cessati a causa dei tagli, Taddei ha portato il caso dei 73 mediatori culturali che dallo scorso luglio non sono più operativi nell'assistenza scolastica ai bambini figli di immigrati. In un nostro post del 3 luglio 2010 abbiamo già segnalato i tagli intervenuti a livello regionale sulle politiche di integrazione degli stranieri parallelamente ad una potente crescita del numero delle presenze straniere.
Purtroppo c'è da dire che la gestione provinciale delle politiche di integrazione è sempre stata caratterizzata, a partire dalla sua nascita ancor prima dell'amministrazione Taddei nel 1999, da un'assoluta mancanza di trasparenza. Pubblicamente infatti non è mai stato dichiarato quanti sono esattamente gli operatori che sono stati impiegati, per quante ore hanno lavorato, dove (presso quali scuole), quanti utenti hanno aiutato, quali risultati hanno raggiunto e quali sono state le criticità riscontrate. Tale mancanza di trasparenza è ancor più grave considerate le ingenti quantità di denaro, circa 300 mila euro l'anno, che l'amministrazione provinciale di Rieti ha ricevuto in questi anni dalla Regione Lazio per gestire i due servizi di mediazione culturale (sportello informativo) e di integrazione scolastica.