Arrivano finalmente nella provincia di Rieti 110 profughi e tanti soldi e Melilli fa man bassa di risorse favorendo cooperative a lui vicine e discriminando l’ARI onlus, secondo quali regole?
Dopo una lunga attesa finalmente sono arrivati: sono 110 i profughi giunti in questi giorni nella provincia di Rieti (prima 70 e poi altri 40) in seguito all’emergenza umanitaria di Lampedusa e ricaduti sotto la gestione di Fabio Melilli e della Provincia di Rieti. “Insieme alle persone però Melilli si ritrova a gestire tanti soldi pubblici, circa 60 euro a persona al giorno (80 euro nel caso di minori non accompagnati), - dichiara Eastwood Edo Ihaza coordinatore dell’ARI onlus - e il Presidente ha pensato bene di servirsene per favorire imprese e cooperative sociali vicine a lui discriminando l’ARI onlus che vanta una lunga e comprovata esperienza che nessuna cooperativa sociale della nostra provincia può eguagliare. Soprattutto, eravamo disponibili ad offrire lo stesso servizio a costi assai inferiori, circa 38 euro per la prima accoglienza e per l’uscita dal progetto con inserimento alloggiativo e lavorativo. Non è chiaro quali siano le regole seguite dal Presidente Melilli per favorire alcune cooperative e non prendere in alcuna considerazione l’offerta dell’ARI onlus”.
Stupisce davvero che il Presidente Melilli abbia voluto far passare questo arrivo come un’improvvisa emergenza dichiarando alla stampa locale di aver avuto solo uno stretto preavviso. È da settimane infatti che si attendeva l’arrivo dei profughi; con un alto incarico all’interno dell’UPI, e con il suo legame con l’ANCI, il Presidente Melilli è al corrente delle decisioni prese a livello nazionale e regionale dal Comitato di coordinamento dell’emergenza e più volte si è recato a Roma per discutere su come gestire l’emergenza.
Anche l’ARI onlus non è stata certo sorpresa da questo arrivo che anzi aspettava da tempo. All’inizio di marzo la Regione Lazio ha contattato telefonicamente il coordinatore dell’ARI onlus Eastwood Edo Ihaza richiedendo la nostra disponibilità all’accoglienza. Il 25 marzo scorso l’ARI onlus ha quindi inviato alla Provincia di Rieti, al Presidente Melilli e all’Assessore Taddei, una comunicazione con un’offerta dettagliata per l’accoglienza di un gruppo di profughi. Abbiamo inviato la stessa comunicazione alla Regione, alla Prefettura e alla stampa locale. Abbiamo poi avuto un incontro in Prefettura il 1° aprile. La cosa non poteva di certo sfuggire al Presidente Melilli e ai suoi collaboratori. Ma la posizione del Presidente Melilli è stata quella di ignorare la nostra comunicazione, discriminando di fatto l’ARI onlus e favorendo le cooperative sociali a lui politicamente vicine. “Da quando infatti Melilli è diventato Presidente della Provincia di Rieti – aggiunge Edo Ihaza - le cooperative sociali di cui lui parla hanno beneficiato ampiamente dei fondi pubblici sull’immigrazione che transitano attraverso la Provincia o attraverso aree di influenza politica di Melilli”.
“Capisco che Melilli abbia voluto creare lavoro nel suo territorio politico – sottolinea Edo Ihaza - ma per farlo ha danneggiato l’ARI onlus”. Appare lontano anni luce il Melilli di circa un anno fa che dichiarava di come le risorse pubbliche vengano utilizzate per creare posti di lavoro e non per aiutare gli ultimi.
“L’ARI onlus è discriminata dal Presidente Melilli – aggiunge Edo Ihaza - anche perché dal 2007 stiamo richiedendo a voce, per fax e per raccomandata, un appuntamento per poter parlare con lui, senza ottenere la benché minima risposta”.
“Ci auguriamo di non trovarci di nuovo gruppi di profughi disperati a manifestare sotto la Prefettura come successe il 14 aprile 2009 – conclude Edo Ihaza - considerato che sono le stesse persone di ieri a gestire l’emergenza di oggi”.
L’ARI onlus non resta a guardare, ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare per gestire l’accoglienza dei profughi e continuiamo a chiedere di poter incontrare il Presidente Melilli.
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