Prosegue l'accoglienza dei profughi dell'Emergenza Nord Africa. Con due circolari del Ministero dell'Interno viene ancora una volta prorogata l'accoglienza per i profughi dell'Emergenza Nord Africa arrivati sulle coste di Lampedusa più di 2 anni fa nel gennaio del 2011 in fuga dalla guerra in Libia e dall'instabilità dei paesi del Nord Africa, erano i tempi della primavera araba.
La misura interessa
nella provincia di Rieti quasi
300 persone giunte nel nostro territorio a partire dal aprile
del 2011. I profughi sono perlopiù Nigeriani, Ghanesi, Maliani,
Bengalesi, Congolesi,
Guineani, Camerunensi,
Ivoriani, Somali, Liberiani.
Hanno tutti ottentuo un permesso di soggiorno per motivi umanitari,
ma ci sono anche dei
rifugiati. Sono
5
gli enti
gestori
che
li hanno accolti:
Consorzio sociale Pegaso
sit,
Consorzio di Cooperative
Te.Sa. (Terre Sabine), Cooperativa
Sociale Sma (San Michele Arcangelo), Unione dei
Comuni dell'Alta Sabina, (mancano
purtroppo i dati sul quinto ente).
Gli enti gestori
hanno ricevuto circa 4 milioni e mezzo di euro l'anno per
l'accoglienza e l'integrazione dei profughi loro ospiti.
Il
Consorzio di Cooperative TeSa è in questi giorni al centro di
un'indagine della Guardia di finanza, il reato ipotizzato a carico
dei vertici di Te.Sa. è concorso in truffa ai danni dello Stato,
l'indagine riguarda proprio la gestione dei fondi per l'accoglienza
dei profughi dell'Emergenza Nord Africa. Indagini, ma anche arresti,
hanno coinvolto diversi progetti del Lazio e d'Italia.
Ora,
a quasi due anni dall'inizio dell'emergenza, ai beneficiari dei
progetti si prospettano tre diverse possibilità:
- aderire ad un progetto di rimpatrio volontario assistito;
- rimanere in accoglienza se rientrano nelle “categorie vulnerabili” o non hanno ancora definito la loro posizione riguardo i documenti;
- oppure uscire dal progetto, in quest'ultimo caso è prevista una buonuscita di 500 euro.
Alle
persone appartenenti alle categorie vulnerabili dovrà essere
garantita l'accoglienza in uno dei
progetti dello Sprar il sistema nazionale di accoglienza e
integrazione per richiedenti asilo
e titolari di protezione internazionale.
Nella
provincia di Rieti sono 4 i
progetti Sprar attivi, ma i beneficiari del nostro territorio
potrebbero anche essere inseriti in progetti di altre province.
Ma
chi sono le persone che fanno parte delle “categorie
vulnerabili”? Si tratta di minori, disabili, anziani, donne in
stato di gravidanza, genitori sinogli con figli minori, persone per
le quali è stato accertato che hanno subito torture, stupri o altre
forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale. Rientrano in
questa categoria anche i soggetti che necessitano di assistenza
sanitaria e domiciliare specialistica e/o prolungata e coloro che
presentano una disabilità anche temporanea.
Il
regime di emergenza è durato fino al 31 dicembre del 2012 e
gestito dalla Protezione civile è poi passato in regime ordinario
con la gestione delle Prefetture. In regime di emergenza per ogni
beneficiario gli enti gestori ricevevano dai 42,50 ai 46 euro al
giorno, in regime ordinario invece si è scesi ai 35 euro a persona
al giorno. Con questi importi gli Enti gestori si sono obbligati a
provvedere a tutti i loro ospiti non soltanto il vitto, l'alloggio e
il pocket money, ma anche la presa in carica socio-sanitaria, la
formazione linguistica, l'orientamento civico, la mediazione
interculturale, la riqualificazione e formazione professionale,
l'accompagnamento alla fase di uscita dal progetto con autonomia
alloggiativa e lavorativa. Questo è quanto sottoscritto da tutti gli
Enti gestori con la Protezione Civile della Regione Lazio prima e con
la Prefettura di Rieti a partire dal 1° gennaio 2013. Il fine di un
impegno così oneroso e costoso era proprio quello di evitare che gli
ospiti dei progetti si trasformassero da potenziale preziosa risorsa
per il nostro territorio in un problema o ancora peggio in un peso
ritrovandosi in una situazione di stagno con tutte le conseguenze che
ne possono derivare.
Giovedì
mattina si riunisce presso la Prefettura di Rieti il Consiglio
territoriale per l'immigrazione e, anche se sorprendentemente la
chiusura dell'Emergenza Nord Africa non è all'ordine del giorno,
sarà senz'altro la sede più adatta per parlarne.
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