Amnesty International e i legali dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione chiedono al governo Italiano e al comandante della nave Asso 29 di risarcire cinque eritrei per la loro detenzione nelle carceri libiche. Respinti con la complicità della guardia costiera libica e l’assenso delle autorità italiane
Cinque cittadini eritrei, con il sostegno delle associazioni ASGI e Amnesty International Italia, hanno avviato un’azione civile per far dichiarare l’illegittimità del respingimento del 2 luglio del 2018 attuato dalla nave “Asso Ventinove” della Augusta Offshore. Chiedono il risarcimento dei danni subiti al Ministero della Difesa, agli Interni, ai Trasporti, al Governo italiano, e anche alla compagnia di navigazione privata.
«Siamo di fronte ad una strategia sempre più sottile attuata dallo stato italiano per respingere le persone che arrivano dalla Libia», dice Salvatore Fachile, avvocato dell’Asgi che fa parte del collegio di legali che ha promosso l’azione giudiziaria.