A quasi 4 mesi
dalla selezione per la gestione del Nespolo, il centro di pronta
accoglienza del Comune di Rieti per minori non accompagnati, i
risultati non sono ancora stati pubblicati, ma la gestione è stata
affidata all'Arci. L'ARI onlus scrive al Comune segnalando
l'irregolarità.
Il Nespolo, una struttura di pronta accoglienza del Comune di Rieti
per minori non accompagnati, è in queste settimane al centro del
dibattito politico e mediatico locale. Il motivo è un avviso del
dicembre scorso per la selezione di un'organizzazione di volontariato
e di promozione sociale che ne gestisca il personale. L'ARI onlus
(Associazione Rieti Immigrant - provincia) è stata una delle tre
organizzazioni partecipanti alla selezione e, diversamente da quanto
è stato dichiarato pubblicamente, abbiamo registrato delle
irregolarità e per questa ragione abbiamo inviato una comunicazione
al Sindaco Petrangeli, all'Assessora alle Politiche Sociali
Mariantoni e alla Dirigente del Settore Socio Assistenziale De
Alfieri.
Si
dice che nessuno abbia
avuto da ridire sull'esito del bando, che nessuno abbia
presentato ricorso, ma la verità è che ad oggi il Comune di Rieti
non ha pubblicato i risultati della selezione e l'ARI
onlus non ha ricevuto la comunicazione sull'esito della selezione. Ad
oggi quindi, sono passati quasi 4 mesi, non ci sono neanche i
presupposti per dirsi soddisfatti o meno dell'esito della selezione
ed eventualmente per presentare
ricorso.
Certo
abbiamo saputo dalla stampa che il progetto è stato affidato
all'Arci, una delle tre organizzazioni partecipanti al bando. È
risaputo poi che l'Arci è vicina politicamente all'attuale
amministrazione comunale e che un'importante esponente dell'Arci era
candidata alle ultime elezioni comunali nella lista dell'attuale
Sindaco.
Sempre
dalla stampa abbiamo appreso che l'Arci
ha lasciato fuori 4
degli operatori storici della struttura ritenendo che “non
possedessero i requisiti personali, le competenze specifiche e
generali per il tipo di mansione richiesta”.
A questo proposito c'è
da sottolineare che la responsabile della struttura, una
funzionaria capo
del Comune di Rieti,
ricopre questo ruolo sin da quando il Nespolo è stato istituito
circa 13 anni fa, ed è
stata lei a curare la selezione del personale. Se quindi ci
sono persone che per anni hanno operato all'interno della struttura
senza avere i requisiti e le competenze, andrebbe domandato come mai
in tutto questo tempo non se ne siano accorti sia i coordinatori del
progetto che si sono succeduti, sia la responsabile della struttura
che, come abbiamo visto, è da sempre la stessa.
Noi dell'ARI onlus
conosciamo bene la storia del Nespolo, infatti abbiamo collaborato
con il Comune di Rieti per l'allestimento e l'avvio della struttura.
Ne abbiamo gestito il personale in passato. Abbiamo offerto un
servizio di consulenza esterna
e di assistenza burocratica
per un lungo periodo fino al 2006.
L'ARI
onlus ha in passato collaborato con il Comune di Rieti poiché
l'utenza del Nespolo è costituita prevalentemente da minori stranieri, tanto ché nel 2008 circa la struttura è entrata a far
parte dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e
rifugiati).
Noi
dell'ARI onlus ci teniamo a far sapere che nella nostra proposta di
gestione avevamo manifestato al Comune di Rieti l'intenzione di
mantenere al loro posto le persone che vi operano da anni
valorizzandone le qualifiche, le esperienze, le capacità. Non solo
per tutelare i lavoratori precari, ma anche per non effettuare
strappi nel rapporto che i minori ospiti della struttura hanno
instaurato con i diversi operatori.
Per
cercare di avviare un dialogo di collaborazione abbiamo chiesto più
volte un appuntamento con l'Assessora Mariantoni e la Dirigente De
Alfieri, ma ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta, né in
positivo, né in negativo.
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